Dicembre 2024
Storia
L’architetto David Montalba è nato in Svizzera, ma è cresciuto in California. Lì è diventato un appassionato surfista, lasciandosi cullare dalle onde del Pacifico, fissando la terraferma, ma percependo e ascoltando sempre l’oceano, creando così un profondo legame con la natura. «Facevo surf già all’età di 12 o 13 anni ed è stata la mia forza trainante probabilmente fino a 18 o 19 anni», osserva. «Ha portato una sorta di spiritualità nella mia vita. Era il momento in cui mi sentivo più connesso con la natura ed ero veramente solo con me stesso. È ancora un’attività molto speciale per me. È una di quelle cose che possono renderti umile e farti connettere con la natura in modo unico».
Questo senso di connessione intima e spirituale con l’ambiente circostante guida l’architettura di Montalba. Sì, è bella, ricca di forme, materiali e dettagli eleganti, ma il suo fulcro è l’esperienza umana. «Provocare una risposta emotiva è una parte importante di ciò che facciamo», dice mentre è seduto nel luminoso e sereno soggiorno della sua Graoni Beach House, situata su una spiaggia isolata di Malibù, ai bordi di una scogliera eclettica e colorata.
«L’essenza dell’architettura ha molto a che fare con il modo in cui ci sentiamo in uno spazio. È quel calore che si percepisce o l’energia che viene trasmessa. Abbiamo creato la casa per celebrare questo luogo».
La casa, rivestita di tavole nere di legno Shou Sugi Ban e sollevata sopra la spiaggia mediante dei pilastri, come un molo, enfatizza la terra e il mare, con il movimento delle onde a fare da contraltare alla solidità dell’edificio e dei suoi dintorni. Ricrea la sensazione che Montalba provava da surfista, quella sensazione di essere allo stesso tempo libero e avvolto dall’acqua, dalla terra e dalla costa. Tutto è calibrato con precisione per creare un senso di benessere caldo e raffinato; una connessione spirituale con il luogo.
All’interno è un esempio di armonia accogliente e magistrale che unisce materiali, superfici e colori diversi, bilanciando con cura forze contrastanti: peso e leggerezza, apertura e protezione, eleganza e informalità. «È come l’oceano, la sabbia e le rocce, che presentano questi contrasti di consistenze e sensazioni che si legano in modo unico», osserva Montalba. «Si tratta di saper ascoltare il luogo». E i clienti, i dirigenti di moda Tony Graham e Dierdre Roffoni. «Sono pensatori, sono creativi», dice Montalba. «Vogliono sentirsi come se fossero nella natura. Viaggiano anche molto e, quando sono con la famiglia, vogliono solo stare insieme. La sensazione di vicinanza è stato un elemento importante nel pensare alla casa». «Quindi ci sono spazi aperti e scenografici e spazi più adatti alla sensazione di accoglienza che si cerca in una casa», aggiunge.
«Si tratta di saper ascoltare il luogo».
Un ingresso compresso conduce a un ampio soggiorno/sala da pranzo/cucina, che si apre verso una vista sull’oceano incorniciata orizzontalmente da generose porte Sky-Frame – che hanno una forte presenza, ma che in qualche modo scompaiono – con al di là un ampio balcone dai parapetti metallici. Un pesante camino in pietra limita parzialmente la vista sull’oceano, dando un senso di solidità primordiale; un punto focale, che fonde l’artigianato informale con la precisione dei dettagli. «È un elemento molto monolitico, che ci accoglie direttamente quando entriamo in casa e crea una sorta di momento di forza, a livello di architettura», spiega Montalba. «È in contrasto con quello che si potrebbe pensare di una casa sulla spiaggia».
L’esperienza di Montalba in Svizzera, dove tuttora trascorre gran parte del suo tempo, influenza ulteriormente il suo approccio al contatto con la natura. Lì, osserva, dominano gli alberi alti, le montagne e i laghi scintillanti; lo sci e le escursioni prendono il posto del surf. Prevalgono i materiali naturali e l’artigianato. «In Svizzera è molto più diffusa la tradizione dell’apprendimento di un mestiere artigiano e credo che sia qualcosa di cui abbiamo bisogno qui». I componenti in pietra lavorati a mano della casa si fondono con le ampie superfici in legno, che Montalba descrive come «un’opportunità unica di portare calore in una casa». Montalba ama «le sottili sfumature tra le consistenze e le tonalità». E aggiunge: «A volte sono un po’ fuori luogo. Credo che sia necessario essere onesti su ciò che sono, senza cercare di renderle perfette. Penso che questo contribuisca a dare alla casa una spontaneità che ci sembrava importante».
Travi e colonne a vista in abete e rovere sabbiati, che riempiono lo spazio con una calda e delicata disinvoltura, allungano lo spazio alternativamente e conducono lo sguardo verso l’oceano, creando un ritmo sapiente attraverso le loro forme striate e le loro venature morbide e ondulate. Le grandi finestre aprono la vista sulla scogliera, a sud. Le tavole del pavimento in abete di Douglas, riscaldate dal calore radiante, sono un piacere da sentire quando si è scalzi. Una lunga isola per la cucina di marmo è il punto di riferimento per il lato settentrionale. Una nicchia simile a una grotta offre un rapido momento di solitudine. La combinazione di serenità e vigore – spazio racchiuso e spazio esposto, elementi ampi e dettagli intricati, toni tenui e consistenze forti – rende la casa un rifugio pacifico e meditativo, che tuttavia affascina lo sguardo e il corpo. «Quando si è qui non si può fare a meno di rigenerarsi», dice Montalba. «Si sentono le onde. Percepisci gli spazi e il luogo, che ti avvolgono».
La scala che conduce al secondo piano, illuminata in modo soffuso da avvolgenti lucernari (che fanno anche fuoriuscire l’aria calda dalla casa), è racchiusa da librerie in legno, che permettono ai proprietari di mettere in luce il loro amore per l’arte, il design e la letteratura, la loro personalità, i loro ricordi e le foto della loro famiglia. «Stiamo creando una cornice per i nostri clienti», afferma Montalba. «Una tela per il quadro della vita». Al secondo piano, le ampie vedute sull’oceano sono ancora una volta valorizzate da ampie terrazze; il bagno padronale si affaccia di nuovo sulla scogliera: una scena pacifica, ma rinvigorente, fatta di rocce, licheni, erbe e cipressi. «Lungo la costa si possono trovare molti luoghi con vista sull’oceano, ma credo che la possibilità di avere a disposizione contemporaneamente la dualità dell’oceano e della scogliera sia davvero unica e speciale. E, in questo caso, rappresenta davvero un solido approdo», dice Montalba. «La casa è costruita su dei pali e, francamente, può muoversi e potrebbe muoversi. Ma quella scogliera non si muoverà mai».
«Quando si è qui non si può fare a meno di rigenerarsi. Si sentono le onde. Percepisci gli spazi e il luogo, che ti avvolgono».
Abbiamo realizzato diverse case sulla costa californiana», aggiunge. «Ma credo che questa sia quella con la posizione più unica. Una casa sulla spiaggia deve abbracciare le qualità elementari dell’ambiente circostante. L’essenza dell’architettura ha molto a che fare con il modo in cui ci sentiamo in uno spazio. È quel calore che si percepisce o l’energia che viene trasmessa. Abbiamo progettato la casa per celebrare questo luogo. L’architettura aiuta a incorniciare la vita di una persona, il modo in cui vede il mondo. Questa casa emana un senso di calma, ma anche un senso di ampiezza e di aspirazione che permette di riflettere sulla propria vita e di pensare al futuro». Tutto questo riporta Montalba all’oceano e al suo amore per il surf. «Credo che il surf evochi questa sorta di idea del posto di una persona in un ambiente vivo e in movimento. L’architettura è quell’elemento fisso all’interno della natura che la circonda, che è in movimento e fluida. È come l’esperienza di cavalcare un’onda o di tuffarsi sotto un’onda e risalire. Si tratta di una connessione con tutti i sensi. Sono momenti davvero speciali, che ci ispirano e ci motivano nel lavoro che facciamo».
Film:Borís Noir / Text: Sam Lubell
David Montalba è nato a Firenze (Italia) ed è cresciuto tra Losanna (Svizzera) e Carmel (California). Ha frequentato il Southern California Institute of Architecture (BArch) e ha conseguito un Master of Architecture presso la University of California, Los Angeles. Prima di fondare lo studio Montalba Architects nel 2004, Montalba ha collaborato con architetti famosi come Frank Gehry, Rios Clementi Hale (ora Rios) e Pugh + Scarpa (ora Brooks + Scarpa). Il suo studio, che ha uffici a Santa Monica (California), New York (New York) e Losanna, si impegna nella ricerca collettiva di idee e processi incorporati nel contesto del progetto per creare nuove forme di espressione attraverso lo spazio e la scala.