MY POINT OF VIEW #01

    «Design: la risposta a una domanda difficile»

    È una fredda giornata autunnale di fine settembre in un angolo nascosto nel sudest di Londra, un tranquillo quartiere residenziale non lontano dalle rive del Tamigi. Ai lati delle vecchie strade una fitta schiera di case risalenti alla metà del XIX secolo. Jay Osgerby fa il caffè nella sua cucina che allo stesso tempo fa anche da soggiorno. In questo appare quasi troppo modesto, troppo avvicinabile per il suo stato nel mondo del design. Non ancora cinquantenne, il designer nato a Oxford ha raggiunto quasi tutto ciò che c’è da raggiungere nel mondo del design. Insieme al suo partner d’affari Edward Barber conduce lo studio di design Barber & Osgerby conosciuto in tutto il mondo. Da diverse bozze per rinomati produttori quali Vitra e B&B Italia, dalla fiaccola ufficiale per le Olimpiadi di Londra nel 2012, a una moneta commemorativa da £ 2 in occasione del 150o anniversario della metropolitana londinese, Osgerby ha creato insieme al suo partner delle icone e lo fa con una certa instancabilità: «Per me è difficile non pensare al lavoro. Penso sempre a cosa verrà. Non mi fermo mai.»

    Jay Osgerby si esprime in maniera molto eloquente e sceglie attentamente le parole. È un pensatore irrequieto, affilato nell’intelletto, pacato nei modi. Al primo pensiero guarda verso il giardino e si gode la vista: «Quello che più mi è mancato a Londra è riuscire a vedere il cielo. Passiamo le nostre giornate spostandoci di qua e di là nei meandri di edifici costruiti dall’uomo. Sono cresciuto in campagna: vedere l’orizzonte mi mancava.»

    La vista che gli mancava del cielo se l’è ripresa. Durante la ristrutturazione della sua casa del 1870, conclusa da poco, Osgerby ha deciso di unire cucina e soggiorno nel seminterrato. Visto che il piano era umido e in cattive condizioni, ha pensato di incavarlo e di abbassare il pavimento di 1,5 metri per ottenere più volume. Ne è risultata una stanza sorprendentemente accogliente e alta, dal volume enorme. La facciata che dà sul giardino è stata aperta e vi è stato integrato il sistema Sky-Frame.

    «Abbiamo semplicemente creato un’apertura per far entrare la luce nella stanza. In questo modo abbiamo creato una visuale. Più è grande l’apertura, più si viene assorbiti dalla vista, si crea una fusione con il paesaggio là fuori.»

    Jay Osgerby ha scoperto Sky-Frame durante una visita alla VitraHaus di Herzog & de Meuron a Weil am Rhein nel sud-ovest della Germania. «Volume e luce sono gli ingredienti più importanti per dar vita a un bello spazio. Con l’abbassamento si è creato volume. Tanta luce era la seconda cosa più importante per me. Sky-Frame è stato il prodotto migliore che potessi trovare sul mercato. Cercavo un sistema che fosse pressoché invisibile da chiuso per non sentirmi in prigione.» La costruzione antica e l’architettura nello stesso stile, unite alla possibilità di far entrare molta luce, danno un senso di ampiezza.

    «Volevo riorganizzare più o meno completamente la casa», spiega Osgerby. Ha voluto che la casa si adattasse all’intera famiglia per accompagnare le esigenze dei figli in tutte le fasi della loro crescita. Con i suoi tre figli, due dei quali sono adolescenti, la casa è sempre molto viva. «Io vedo la vita a strati: lo strato di base, la terra, simboleggia la famiglia e l’amicizia. Quello immediatamente sopra rappresenta ciò che possiamo condividere, apprezzare e sperimentare, ad esempio ottimo cibo, buon vino, viaggi e apprendimento. Lo strato finale, il cielo, è lavoro, sperimentazione e opportunità.»

    Le pareti sono bianco candido, il design, concepito da lui stesso, della cucina realizzata dal falegname locale è semplice e accogliente. Innumerevoli pezzi storici da collezione e altri più moderni decorano le mensole e la vetrina progettata da lui stesso. Raccontano storie di una vita ricca di avvenimenti e di numerosi viaggi. Opere d’arte, alcune di artisti rinomati, decorano le pareti. Al centro della stanza sono posizionati l’Home Table e le Ballot Chair di collezione propria: fascino scandinavo dagli abbinamenti confortevoli. Puro e al contempo così accogliente: «Sky-Frame è più puristico possibile, e questo grazie all’arte ingegneristica che vi sta dietro. Si è investita molta energia in qualcosa di cui in fondo quasi nemmeno ci si rende conto. In questo sta il successo.» Osgerby e Sky-Frame sono una bella coppia: «Adoro risolvere i problemi, trovare un modo per migliorare le cose.»

    Che Osgerby come designer pensi soprattutto in volume e inserisca l’effetto della luce nel suo lavoro ha un motivo: si è laureato in design, ha fatto però il master in architettura. «Come designer di arredamento tendi a riflettere sull’oggetto. Pensi al corpo, a come interagisce con l’oggetto e infine a come realizzare l’oggetto. Pensi però meno a che effetto fa l’oggetto nella stanza. La sensibilità per l’architettura mi fa sempre riflettere sullo spazio.»

    Se si chiede agli intenditori cosa caratterizza il linguaggio di design di Osgerby e di Barber, quasi non si ottengono risposte precise. La varietà è il concetto e, soprattutto, il progresso continuo, l’orientamento al futuro. «È importante essere riconoscibili per vendere. Il successo commerciale però non è mai stato importante per noi. Cerchiamo sempre di superare tali limitazioni e di affrontare nuove sfide.» Alla domanda, cosa significa secondo lui buon design, dà nel segno con una risposta semplice: «Buon design: la risposta a una domanda difficile.»

    Sentendo parlare Jay Osgerby si percepisce autenticità allo stato puro. Osgerby rappresenta e concepisce il design in tutte le sue sfaccettature: «Io mi definisco attraverso quello che faccio. Non ho mai fatto nient’altro ed è esattamente ciò che conta per me, insieme alla famiglia. Mi sveglio la mattina e non penso mai se andare al lavoro o meno. Mi alzo e faccio appunto quello che faccio.» Osgerby grazie alla sua passione ha trovato un lavoro che gli dà la sensazione di non lavorare mai.

    Jay Osgerby ha trovato non solo il suo amore per il design ma da alcuni anni è anche un fotografo appassionato. Le sue fotografie raccontano dei suoi numerosi viaggi. Il suo ultimo viaggio l’ha condotto con la ferrovia transiberiana dalla Russia alla Mongolia, fino alla Cina. Osgerby anche come fotografo è alla ricerca dello spazio, dell’ampiezza. Le sue immagini emanano tranquillità: la natura è sempre accompagnata da precise linee e forme geometriche. «Forse la fotografia mi aiuta a raggiungere quell’equilibrio, a esistere nel momento e per una volta a non pensare al futuro.» L’instancabile Osgerby si interrompe un attimo osservando le sue fotografie fresche di stampa. Le sue immagini scattate con la sua compagna fedele, una Leica M10, sarebbero all’altezza di qualsiasi mostra. Osgerby anche in questo è troppo modesto: «Non è ancora nulla, è solo l’inizio di un nuovo interesse.»

    • View from the Trans-Mongolian train window on the entry to China - Photo taken by Jay Osgerby
    • Early morning on the Mongolian steppes, the Get Camp on the right - Photo taken by Jay Osgerby
    • Staggering landscape on the border of the Gobi Desert - Photo taken by Jay Osgerby
    • The Gobi Desert, Mongolia taken from inside the restaurant car on the Trans-Mongolian train - Photo taken by Jay Osgerby
    • The layered landscape surrounding the Great Wall of China - Photo taken by Jay Osgerby

    Nel 1996 Jay Osgerby ha fondato insieme al suo compagno di studi Edward Barber lo studio di design Barber & Osgerby con sede a Londra. I due soci nel 2001 hanno aperto l’Universal Design Studio di architettura e design di interni e nel 2012 hanno fondato Map Project Office specializzato in ricerca e design strategico.

     

    La gamma delle loro creazioni spazia dal design industriale all’arredamento, da installazioni site specific fino a pezzi in edizione limitata. Tra le opere pubbliche commissionate contano la fiaccola per le Olimpiadi di Londra nel 2012 e progetti per la zecca della Gran Bretagna, la Royal Mint. Il frutto del loro lavoro compare nelle collezioni permanenti di vari musei di tutto il mondo tra cui il V&A Museum e il Design Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York e l’Art Institute di Chicago.

     

    Jay Osgerby ha conseguito il master in architettura presso il Royal College of Art di Londra. Nel 2004 lo studio Barber & Osgerby ha ottenuto il prestigioso Jerwood Applied Arts Prize. Nel 2007 Osgerby è stato nominato «Royal Designer for Industry» dalla Royal Society of Arts. Ha il titolo di dottore honoris causa ottenuto presso la Oxford Brookes University ed è fellow del Ravensbourne College. Nel 2013 si è aggiudicato un Officer of the Order of the British Empire (OBE) per aver contribuito a favore dell’industria del design. 

     

    Al momento lo studio collabora con produttori leader su scala mondiale quali Axor, B&B Italia, Flos, Hermès, Knoll e Vitra.

    Film: Luzian Schlatter | Concetto: New ID | Testo: Shift to Clarity